martedì 19 maggio 2009

Elezione del Rettore dell’Università degli Studi di Firenze: due domande ai candidati

La pubblicazione sulla pagina web dei docenti precari Unifi del comunicato stampa del 14 maggio u.s., in cui si evidenziava la scarsa conoscenza della condizione lavorativa dei docenti-ricercatori precari e la mancanza nei programmi dei singoli candidati di proposte precise in merito, ha suscitato notevole interesse presso il personale a contratto, gli studenti ed il personale strutturato che giornalmente lavora al fianco dei colleghi precari.

Da più parti il Coordinamento Docenti Precari Unifi è stato sollecitato a fornire maggiori e dettagliate indicazioni sulle posizioni dei diversi candidati a rettore.

Consapevoli della difficoltà a sintetizzare in poche righe i contenuti espressi nel corso degli incontri avvenuti nelle ultime settimane e onde evitare di attribuire ai candidati considerazioni inesatte o incomplete, rivolgiamo nuovamente, sotto forma di lettera aperta, due puntuali interrogativi a chi si è candidato a “rappresentare l’Università e svolgere funzioni generali di governo, di impulso, di indirizzo e di coordinamento” (art. 12 dello Statuto dell’Università degli Studi di Firenze http://www.unifi.it/CMpro-v-p-5068.html).

 

In qualità di futuro rettore dell’Ateneo fiorentino:

 

1. Quali sono le sue considerazioni in merito a quanto segue:

- i docenti a contratto assumono le stesse mansioni didattiche di un professore strutturato (Regolamento concernente la disciplina dei professori a contratto http://www.unifi.it/bu/11_2004/dr_896_04.html), pur non partecipando alla vita democratica dell’istituzione, neanche in forma di rappresentanza, e non usufruendo dei servizi di Ateneo garantiti al personale docente strutturato, al personale tecnico-amministrativo, ai collaboratori ed esperti linguistici e agli studenti;

- il personale docente dell’ateneo fiorentino è composto da 2.271 docenti-ricercatori strutturati e da 1.544 docenti a contratto, ovvero il 40% della docenza si fonda sul precariato (fonte MIUR statistica 2007);

- a partire dal prossimo anno accademico i corsi universitari affidati a docenti esterni saranno esclusivamente a titolo gratuito, nel disprezzo manifesto dell’articolo 36 della costituzione della Repubblica Italiana (http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131314/131316/articolo.htm). Una tale situazione segnerà il definitivo allontanamento di coloro che dopo anni di precariato nella ricerca e nella docenza subiscono oggi l’ulteriore umiliazione di dover sottoscrivere un contratto gratuito. L’interruzione della continuità didattica e la promozione degli affidamenti in un’ottica di scambio di favori tra università e professionisti (a nostro giudizio eticamente scorretto) andrà a totale svantaggio della qualità della didattica e dell’indipendenza della ricerca;

- ad oggi, la soluzione proposta dall’Ateneo per la problematica della docenza precaria, consiste nella cancellazione di alcuni corsi e nella riduzione del numero di ore di insegnamento di altri corsi, con un taglio del 20% a fronte del mantenimento dei crediti formativi attribuiti al curriculum dello studente!

 

2. Nel caso di una sua elezione a rettore dell’Ateneo di Firenze, ai fini di una tutela della qualità della didattica, quale impegno si sente di assumere pubblicamente relativamente a:

- riconoscimento di giuste retribuzioni e contratti di docenza, di durata almeno triennale, che consentano la continuità didattica e il recupero dei tempi di preparazione e aggiornamento necessari per l’organizzazione di un corso universitario, a fronte dell’impegno e della professionalità delle prestazioni svolte a servizio di Ateneo da parte dei docenti-ricercatori precari;

- adozione di un serio piano di reclutamento del personale docente con una maggiore attenzione nella valutazione del percorso precario e proposte relative alle necessarie modifiche concernenti la disciplina della docenza a contratto (diritti oltre che doveri!) dei vari regolamenti di Ateneo (didattica, personale docente, gestione e sviluppo risorse umane, ecc.) e di Facoltà, volte a garantire il rispetto delle finalità e dei diritti fondamentali che lo statuto di Ateneo fa propri, attraverso strumenti strutturali a medio e lungo termine;

- rappresentanza presso i diversi organi di governo (Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione di Ateneo, Consigli e Giunte di Facoltà, Consigli e Giunte di Dipartimento, ecc.) al fine di consentire ai docenti esterni la partecipazione alla vita democratica delle istituzioni presso le quali operano;

- possibilità di accesso dei professori a contratto ai fondi di ricerca finalizzato ad impedire una separazione netta tra ricerca e docenza.

 

Il Coordinamento docenti precari Unifi invita i candidati a rettore a trasmettere le proprie opinioni ed iniziative in merito entro mercoledì 27 maggio p.v.

Le risposte verranno pubblicate sulla pagina web dei docenti precari Unifi.

 

Coordinamento docenti precari Unifi

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