venerdì 29 maggio 2009

Due domande ai candidati rettore: resoconto dell’incontro con il Prof. Alberto Del Bimbo, professore ordinario

Il Prof. Alberto Del Bimbo prende le mosse da una lunga riflessione sul problema della dispersione amministrativa in Ateneo, presentando le linee guida di una riorganizzazione finalizzata al miglioramento della qualità, in vista di un buon posizionamento nazionale riguardo alle quote di finanziamento assegnate in modalità premiale. Sul problema del reclutamento in generale, l'opinione di Del Bimbo è che non può essere garantito che il futuro dei ricercatori precari sia necessariamente nello stesso ateneo. Tuttavia ciò che ha la massima importanza è che vi sia la massima chiarezza nel rapporto con università, che non deve essere un rapporto con un singolo docente ma con una struttura; e che quindi comporta necessariamente un’accurata pianificazione del reclutamento da parte dei dipartimenti. A questo proposito Del Bimbo ritiene che si potrebbe introdurre un sistema di incentivi ai dipartimenti in base alla carriera che permettono di sviluppare ai loro membri. Nell’immediato (e con riferimento alle priorità per i prossimi anni), Del Bimbo si affida a considerazioni generali relative ai pensionamenti dei prossimi anni, che non lasciano intuire nessuna possibilità di una seria campagna di reclutamento prima del 2011. Fanno eccezione alcuni casi particolarmente urgenti, che tuttavia Del Bimbo non individua tra i giovani ricercatori precari, ma piuttosto in altre tre categorie: a) i tecnici amministrativi precari vincitori di concorso; b) gli idonei a passaggio di fascia, con idoneità in scadenza; c) l’eventuale copertura di carenze di servizio sanitario, dovuta a pensionamenti nella Facoltà di Medicina. Riguardo alla didattica (con riferimento al ruolo dei docenti precari), l'opinione del candidato è che essa sia anzitutto sovradimensionata. Deve essere ridotta (anche se non necessariamente in modo sostanziale), soprattutto in relazione alla proliferazione di corsi di laurea, nonché al fatto che il suo sviluppo ha avuto poca attenzione alle necessità degli studenti e ai bisogni della società. Il reclutamento di docenti non strutturati dovrebbe essere assegnato in modalità prevalente agli assegnisti di ricerca, che dispongono di competenze verificate all'interno di un gruppo di lavoro. Si dovrebbe in ogni caso trattare di una didattica esclusivamente complementare, corrispondente tipicamente a un corso in una laurea specialistica; ciò che invece deve essere un obbligo sarebbe l'attività di tutorship, cruciale date le competenze degli assegnisti. In ogni caso sono da rifiutare esperienze azzardate di reclutamento come molte recenti, caratterizzate da scarsa qualità. Il meccanismo chiave dovrebbe essere il vincolo della disponibilità di risorse alla qualità: riguardo alla didattica potrebbero essere utilizzati anche parametri specifici di valutazione della qualità. Un ultimo punto da menzionare è la partecipazione dei docenti a contratto alle decisioni relative alla didattica. Del Bimbo ritiene che si tratti di membri a tutti gli effetti, che devono disporre anche di diritto di voto; riguardo a questo punto si potrebbe prendere in esame un cambio di statuto di Ateneo. Per il candidato è inoltre inaccettabile la possibilità che vengano svolti corsi gratuiti, anche perché in molti casi si presuppone che corrispondano ad altri tipi di scambi non trasparenti. Dovranno essere introdotti dei minimi, rapportati a un determinato valore orario in relazione all'attività svolta. Il candidato sottolinea inoltre come abbia inserito nel suo programma, ancora prima dell'incontro, la presenza di rappresentanti di non strutturati all'interno del senato accademico, così come nei dipartimenti e nei consigli di facoltà.

(incontro tenutosi mercoledì 6 Maggio presso la Facoltà di Ingegneria)

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