domenica 31 maggio 2009
venerdì 29 maggio 2009
Due domande ai candidati rettore: resoconto dell’incontro con il Prof. Alberto Del Bimbo, professore ordinario
Due domande ai candidati rettore: resoconto dell’incontro con il Prof. Guido Chelazzi, Prorettore alla ricerca scientifica
Due domande ai candidati rettore: resoconto dell’incontro con il Prof. Sandro Rogari, Prorettore alla didattica
martedì 26 maggio 2009
Due domande ai candidati rettore: risposta del Prof. Alberto Tesi
Come ho già avuto occasione di dire il problema del precariato della docenza, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni enormi specialmente in alcune aree, trae la sua origine dalla riforma degli ordinamenti degli studi universitari secondo il DM/509 che ha portato ad un'offerta formativa fortemente sovra-dimensionata rispetto alla disponibilità di docenza strutturata dell'Ateneo. Fino ad allora, l'utilizzo di professori a contratto, ad eccezione di alcuni casi speciali, era stato limitato ad attività di tipo integrativo a sostegno di insegnamenti curriculari, svolta spesso anche da studiosi illustri provenienti da altri paesi.
Sono convinto che, differentemente dal passato, l'offerta formativa dell'Ateneo debba essere progettata in modo commisurato alla disponibilità di docenza strutturata. Fra l'altro questa va valutata con riferimento ad un orizzonte temporale almeno triennale, tenendo conto dei vigenti requisiti ministeriali di qualità e richiedendo un carico didattico congruo al personale docente strutturato che tenga conto dei diversi ruoli. Questo porterà una ulteriore riduzione dell'offerta formativa attuale e un utilizzo della docenza esterna, anche attraverso contratti di tipo pluriennale per assicurare stabilità dei percorsi formativi, limitato a specifiche situazioni e tipologie di docenza (copertura in insegnamenti curriculari vacanti, attività didattica integrativa, obbligo di docenza esterna in alcuni settori, ...).
A tali docenti, che devono comunque avere un'alta qualificazione dal punto di vista universitario, dovranno essere garantiti, per la durata del contratto, servizi analoghi a quelli dei docenti strutturati, compresa la disponibilità di un posto ufficio per poter espletare al meglio l'attività di ricevimento studenti. Ritengo che tali contratti devono essere retribuiti, tenendo conto delle diverse tipologie di docenza e compatibilmente con la disponibilità di risorse. Per quanto riguarda la rappresentanza, lo statuto attuale prevede la partecipazione dei titolari di contratto di insegnamento alle sedute dei consigli di corso di laurea. Penso tuttavia che il problema della rappresentanza vada rivisto in un quadro complessivo che tenga conto anche dei precari della ricerca. Infine, in merito al reclutamento occorre sviluppare una analisi accurata della situazione complessiva del precariato in Ateneo, i cui risultati dovranno essere tenuti in conto al fine di arrivare ad una seria programmazione delle risorse di personale docente su un lungo periodo, che permetta di metter a punto qualche meccanismo di raccordo e di riequilibrio fra le diverse aree.
Codiali saluti,
Alberto Tesi
mercoledì 20 maggio 2009
Due domande ai candidati rettore: risposta del Prof. Paolo Caretti
martedì 19 maggio 2009
Elezione del Rettore dell’Università degli Studi di Firenze: due domande ai candidati
La pubblicazione sulla pagina web dei docenti precari Unifi del comunicato stampa del 14 maggio u.s., in cui si evidenziava la scarsa conoscenza della condizione lavorativa dei docenti-ricercatori precari e la mancanza nei programmi dei singoli candidati di proposte precise in merito, ha suscitato notevole interesse presso il personale a contratto, gli studenti ed il personale strutturato che giornalmente lavora al fianco dei colleghi precari.
Da più parti il Coordinamento Docenti Precari Unifi è stato sollecitato a fornire maggiori e dettagliate indicazioni sulle posizioni dei diversi candidati a rettore.
Consapevoli della difficoltà a sintetizzare in poche righe i contenuti espressi nel corso degli incontri avvenuti nelle ultime settimane e onde evitare di attribuire ai candidati considerazioni inesatte o incomplete, rivolgiamo nuovamente, sotto forma di lettera aperta, due puntuali interrogativi a chi si è candidato a “rappresentare l’Università e svolgere funzioni generali di governo, di impulso, di indirizzo e di coordinamento” (art. 12 dello Statuto dell’Università degli Studi di Firenze http://www.unifi.it/CMpro-v-p-5068.html).
In qualità di futuro rettore dell’Ateneo fiorentino:
1. Quali sono le sue considerazioni in merito a quanto segue:
- i docenti a contratto assumono le stesse mansioni didattiche di un professore strutturato (Regolamento concernente la disciplina dei professori a contratto http://www.unifi.it/bu/11_2004/dr_896_04.html), pur non partecipando alla vita democratica dell’istituzione, neanche in forma di rappresentanza, e non usufruendo dei servizi di Ateneo garantiti al personale docente strutturato, al personale tecnico-amministrativo, ai collaboratori ed esperti linguistici e agli studenti;
- il personale docente dell’ateneo fiorentino è composto da 2.271 docenti-ricercatori strutturati e da 1.544 docenti a contratto, ovvero il 40% della docenza si fonda sul precariato (fonte MIUR statistica 2007);
- a partire dal prossimo anno accademico i corsi universitari affidati a docenti esterni saranno esclusivamente a titolo gratuito, nel disprezzo manifesto dell’articolo 36 della costituzione della Repubblica Italiana (http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131314/131316/articolo.htm). Una tale situazione segnerà il definitivo allontanamento di coloro che dopo anni di precariato nella ricerca e nella docenza subiscono oggi l’ulteriore umiliazione di dover sottoscrivere un contratto gratuito. L’interruzione della continuità didattica e la promozione degli affidamenti in un’ottica di scambio di favori tra università e professionisti (a nostro giudizio eticamente scorretto) andrà a totale svantaggio della qualità della didattica e dell’indipendenza della ricerca;
- ad oggi, la soluzione proposta dall’Ateneo per la problematica della docenza precaria, consiste nella cancellazione di alcuni corsi e nella riduzione del numero di ore di insegnamento di altri corsi, con un taglio del 20% a fronte del mantenimento dei crediti formativi attribuiti al curriculum dello studente!
2. Nel caso di una sua elezione a rettore dell’Ateneo di Firenze, ai fini di una tutela della qualità della didattica, quale impegno si sente di assumere pubblicamente relativamente a:
- riconoscimento di giuste retribuzioni e contratti di docenza, di durata almeno triennale, che consentano la continuità didattica e il recupero dei tempi di preparazione e aggiornamento necessari per l’organizzazione di un corso universitario, a fronte dell’impegno e della professionalità delle prestazioni svolte a servizio di Ateneo da parte dei docenti-ricercatori precari;
- adozione di un serio piano di reclutamento del personale docente con una maggiore attenzione nella valutazione del percorso precario e proposte relative alle necessarie modifiche concernenti la disciplina della docenza a contratto (diritti oltre che doveri!) dei vari regolamenti di Ateneo (didattica, personale docente, gestione e sviluppo risorse umane, ecc.) e di Facoltà, volte a garantire il rispetto delle finalità e dei diritti fondamentali che lo statuto di Ateneo fa propri, attraverso strumenti strutturali a medio e lungo termine;
- rappresentanza presso i diversi organi di governo (Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione di Ateneo, Consigli e Giunte di Facoltà, Consigli e Giunte di Dipartimento, ecc.) al fine di consentire ai docenti esterni la partecipazione alla vita democratica delle istituzioni presso le quali operano;
- possibilità di accesso dei professori a contratto ai fondi di ricerca finalizzato ad impedire una separazione netta tra ricerca e docenza.
Il Coordinamento docenti precari Unifi invita i candidati a rettore a trasmettere le proprie opinioni ed iniziative in merito entro mercoledì 27 maggio p.v.
Le risposte verranno pubblicate sulla pagina web dei docenti precari Unifi.
Coordinamento docenti precari Unifi
lunedì 18 maggio 2009
UNIVERSITÀ DI FIRENZE: LE PRIORITÀ DELLA FLC-CGIL FIRENZE
Dal comunicato stampa, redatto in occasione dell'incontro con i candidati alla carica di rettore tenutosi il 18 maggio 2009, visibile integralmente alla pagina http://www.firenze.cgil.it/2009/universita.htm, riportiamo un estratto relativo alle problematiche del precariato:
Il reclutamento e il precariato sono oggi la questione principale.
• L’Ateneo deve procedere mediante una chiara e trasparente programmazione delle risorse indicando il budget destinato al reclutamento e individuando criteri condivisi per l’attribuzione di personale (docente e tecnico/amministrativo) alle diverse strutture. E’ necessario nella programmazione ristabilire un corretto equilibrio tra il personale docente e tecnico/amministrativo per garantire la funzionalità dei servizi, perseguendo l’indicatore nazionale del rapporto
Per quanto riguarda il personale docente la programmazione deve, nei prossimi anni, privilegiare il reclutamento dei ricercatori rispetto alle carriere (Firenze è l’unico tra gli Atenei medio-grandi ad avere più ordinari che ricercatori), salvo settori ritenuti in particolare difficoltà o con precise specificità.
• La presenza di personale precario ha assunto proporzioni enormi: il numero di ricercatori e docenti con contratti precari (assegni di ricerca, borse, prestazioni d’opera, docenti a contratto, ricercatori a tempo determinato) è superiore a quello dei docenti di ruolo.
• L’affidamento di docenze ad esterni, inizialmente previsto per professionalità estremamente specifiche, si è esteso a dismisura, senza che fossero chiariti i diritti, i doveri e le condizioni economiche e normative, arrivando al paradosso di prevedere docenze gratuite.